Avanzi

Verdi e Sinistra, in tilt la lotta per la casa

di Angelo Vitale -


Ilaria Salis bersaglio facile, non solo per il cdx: nella stessa Alleanza di Verdi e Sinistra che l’ha eletta a Bruxelles i malumori montati tra gli stessi candidati alle Europee prima del voto – Ignazio Marino fu tra quelli contrari a favorirla nella corsa al seggio qualora non avesse ottenuto i risultati sperati – si sono trasformati in veri e propri veleni.

Ha viaggiato 50 minuti in silenzio in una navetta verso Bruxelles la Salis, senza scambiare nemmeno una parola con la sua collega meloniana Lara Magoni. Ma non ha scelto di tacere, per rispondere alle pressanti polemiche sulla vicenda dell’occupazione di case che le viene contestata dalla lombarda Aler a Milano: “Non mi rimprovero nulla”. E ribadisce che la “lotta per la casa” è sacrosanta. E quindi non cederà facilmente a saldare il debito di 90mila euro che le viene contestato. Dirà no a quello “Stato di diritto” che però poi a Bruxelles invoca, temendo che il Parlamento Ue non la difenda efficacemente contro il pressing ungherese che punta a farle revocare l’immunità. Inutilmente la sottosegretaria Matilde Siracusano le ricorda che le norme sull’occupazione delle case non le ha fatte Orban. E inutilmente la giurista Vitalba Azzolini la bacchetta sulle pagine di Domani per ricordarle che non possono essere legittimate condotte che sembrano “più atti di giustizia privata che di protesta”.

Cosa altro accade? Il deputato napoletano Avs Francesco Borrelli ha incassato alle Europee circa 50mila voti dietro Mimmo Lucano. E sperava che Lucano, eletto anche al nord-est, scegliesse quest’area per permettergli l’europoltrona.

Così non è stato. E allora a Napoli è comparso in scena Umberto, legittimo assegnatario di un alloggio popolare che, contro chi glielo aveva occupato abusivamente, era stato “salvato” proprio da Borrelli. Un’Avs che difende gli “occupati” e fa muro a favore di Salis “occupante”, insomma. Cortocircuito pieno.

Da Borrelli, un no comment a chi lo insegue per alimentare il fuoco della polemica. E se ne va a protestare a Napoli per le spiagge libere. Guardandosi intorno, scommettiamo. Metti che arriva la Salis a fregargli il posto sull’asciugamano.


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