Politica

Chiuse le urne per i ballottaggi. Affluenza in calo

di Lino Sasso -


L’affluenza per questa due giorni in cui gli elettori dei comuni andati al voto 15 giorni fa sono stati chiamati nuovamente ai seggi è stata pari a circa il 47% e si conferma, dunque, in calo. Chiuse, quindi, le urne del turno di ballottaggio delle elezioni amministrative che hanno visto ‘sfide a due’ per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali in oltre cento comuni italiani, è partito lo spoglio. Senza dubbio le competizioni politicamente più importanti sono quelle che si sono svolte nei cinque capoluoghi di regione: Firenze, Bari, Perugia, Potenza e Campobasso. Per quanto riguarda invece i capoluoghi di provincia i ballottaggi si sono svolti ad Avellino, Caltanissetta, Cremona, Lecce, Rovigo, Urbino, Verbania, Vercelli e Vibo Valentia. A seguire, tutte le altre città nelle quali nessun candidato alla fascia tricolore ha ottenuto il 50% dei consensi al primo turno, benché anche il quelle occasioni l’affluenza è stata comunque bassa. Tra gli appuntamenti più importanti quelli di Firenze e Bari, da anni feudi della sinistra, ma anche quello di Perugia, dopo due mandati e dieci anni di amministrazione guidata dal centrodestra nel capoluogo umbro. In particolare, nei capoluoghi toscano e pugliese non era scontata neanche la necessità del secondo turno, ma sulla corsa al ballottaggio ha influito una sinistra divisa che ha visto il Movimento 5 Stelle presentare propri candidati. I grillini hanno fatto saltare le primarie a Bari e si sono rifiutati di di stringere un accordo di coalizione a Firenze, così come era accaduto anche per le regionali in Piemonte. In nessuna della città al ballottaggio i pentastellati sono arrivati al secondo turno, ma hanno comunque appoggiato ovunque i candidati della sinistra.


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