Esteri

Attacco terroristico in Daghestan

di Redazione -

Attentati in Daghestan


Sono tre gli attacchi avvenuti in rispettive città del Daghestan, Repubblica della Federazione russa a maggioranza musulmana con una forte presenza di gruppi islamisti al confine con la Cecenia. Le azioni sono state coordinate ed hanno preso di mira la polizia, le sinagoghe e le chiese ortodosse, provocato ieri sera la morte di almeno 15 agenti di polizia e diversi civili oltre a sei terroristi, secondo quanto ha reso noto il presidente del Daghestan Serghei Melikov su Telegram che ha proclamato tre giorni di lutto nazionale. Il primo attacco è avvenuto a Derbent, dove un gruppo di uomini armati ha sparato in una sinagoga e una chiesa, provocando un incendio nei due edifici religiosi. Quasi contemporaneamente è stata attaccata una postazione della polizia stradale a Makhachkala e un terzo attacco ha colpito un’auto dalla polizia a Sergokala. Adesso, riferisce ancora Melikov, la situazione sarebbe sotto controllo ed è iniziata la caccia alle cellule terroristiche responsabili degli attentati. Il presidente ha detto di sapere “chi si nasconde dietro questi attentati terroristici e quale obiettivo perseguono”, riferendosi alla guerra in Ucraina. Il capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca Kirill, fervente sostenitore del Cremlino, ha detto che il “nemico” sta cercando di distruggere la “pace interreligiosa” in Russia, senza nominare chi ne sia il responsabile. Già lo scorso mese di aprile, l’Fsb, il servizio di sicurezza russo aveva dichiarato di aver arrestato quattro persone in Daghestan sospettate di aver pianificato l’attacco mortale alla sala concerti Crocus City Hall di Mosca avvenuto a marzo, che era stato rivendicato dal gruppo Stato islamico. Il presidente del Kazakistan ha subito offerto il suo supporto al presidente russo Vladimir Putin.


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