Turismo

Bisacquino, il paese monumento a Frank Capra

di Redazione -


di ANTONINO MARFIA
Arrivati a Bisacquino, piccola cittadina della provincia di Palermo, nell’entroterra siciliano a pochi chilometri da Corleone si respira un’aria diversa che sprigiona l’odore della cultura, quella vera, un’aria che profuma di gioventù. Un paesino diverso che ci lascia piacevolmente stupiti. Io e il mio amico di sempre, Maurizio, abbiamo da subito notato la forte connotazione culturale, che rende vivo il paese, e rende vivi chi lo visita.
Bisacquino, da qui tutto parte, diede i natali nel lontano 18 maggio 1897 ad un grande del cinema internazionale, Frank Capra, regista italo americano e qui vi trascorse i primi anni della sua vita prima che la sua famiglia emigrasse negli Stati Uniti. Questo piccolo comune siciliano è quindi il luogo di origine di uno dei registi più influenti della storia del cinema, famoso per classici come “La vita è meravigliosa” e “Accadde una notte”. Lo noti subito questo legame, forte, indivisibile, valorizzato da una politica attenta e capace di coniugare storia, e Frank ha fatto la storia del cinema, della cultura e del territorio. La prima cosa che noti arrivando a Bisacquino sono i magnifici murales, vere opere di street-art, che riproducono scene indimenticabili frutto delle fatiche cinematografiche di un grande artista internazionale quale è stato Capra. Il forte legame tra il paese e l’artista è accentuato dal nome dato alla via principale del comune di Bisacquino, Viale Frank Capra, dall’aver dedicato all’artista un’intera area del museo, nonché da innumerevoli eventi cinematografici nel quale interagiscono artisti internazionali con diversi giovani del territorio. Uno scambio culturale suggellato da un evento, il Festival del Turismo Cinematografico nei Borghi (che si svolge in questi giorni), un’iniziativa che celebra il legame tra Frank Capra e il comune di Bisacquino, un festival che ha origini remote e che è diventato un evento culturale che mira a valorizzare i piccoli borghi italiani attraverso il cinema e il turismo. Durante il festival, Bisacquino ospita proiezioni di film e cortometraggi, incontri con registi, attori e critici cinematografici, nonché workshop e dibattiti sul cinema e promuove il turismo culturale coinvolgendo le associazioni del territorio con una forte connotazione giovanile. Un comune guidato da Tommaso Francesco Di Giorgio, sindaco di Bisacquino, che ha voluto tenere per sé la delega al turismo e allo spettacolo e che ha voluto imprimere una forte spinta per la crescita di un turismo diverso, di aggregazione attraverso la cultura e l’arte.
Ha evidenziato in primo luogo le ragioni della memoria: “Frank Capra è uno dei più grandi registi della storia del cinema mondiale, è nato a Bisacquino dove tornò una prima volta in visita ufficiale, accompagnato da esponenti del governo italiano, di quello americano e da personalità televisive come Emilio Fede, mentre una seconda volta tornò in privato per andare a rivedere la casa dei suoi genitori”. Una frase scritta nella sua biografia recita: “Quando ho avuto più necessità di ritornare all’origine sono andato fino al borgo che avevo lasciato tanti anni prima a rivedere la casa dei miei genitori”. Gli abbiamo chiesto com’è nata l’iniziativa del festival e ci ha precisato che “è già partita tanti anni fa con vari tentativi, con festival chiaramente organizzati solo con le risorse comunali. Quando uscì la misura del PNRR, la misura d’investimento 2.1 attrattività dei borghi, si è accesa la scintilla nell’amministrazione comunale e congiuntamente a un’associazione bisacquinese, Cine Cultura Art, che ha come obiettivo istituzionale la valorizzazione del cinema, abbiamo pensato che questo era il momento opportuno per presentare un progetto molto più ambizioso. Ci siamo riusciti, abbiamo ottenuto un importante riconoscimento finanziario con l’apprezzamento del Ministero che ha finanziato e con il patrocinio della Regione Sicilia, Assessorato dei Beni Culturali, e dell’Università degli Studi di Palermo. Al festival partecipano tantissimi attori ormai di fama nazionale motivo di orgoglio di tutta la cittadinanza visto che il progetto è un’iniziativa che nasce dalla collaborazione tra l’ente pubblico e le associazioni private in particolar modo dall’Associazione Cine Cultura Art e si realizza a Bisacquino”. Ma vi sono altri progetti in cantiere: “a breve nascerà una scuola del cinema, collegheremo al festival numerose sagre per promuovere i prodotti tipici locali quali l’olio, la cipolla, i formaggi passando dal cine turismo al turismo eno-gastronomico. Riapriremo, il 14 luglio, il santuario della madonna del balzo che è uno dei santuari più importanti della Sicilia e del sud Italia promuoveremo il museo civico uno dei cinque più importanti della Sicilia, il museo dell’orologio, bellezze che sono state nascoste per troppo tempo e adesso è arrivato il momento di renderle fruibili”.
Lasciamo con rammarico una ridente cittadina, dove è visibile il concetto di comunità, allegra, accogliente e rispecchia ciò che Frank Capra ha sempre raccontato attraverso i suoi capolavori quali “It’s a Wonderful Life” un film che esplora temi di speranza, resilienza e soprattutto il potere della comunità. Nei film di Capra, c’è spesso una forte enfasi sull’importanza della comunità e del sostegno reciproco un riflesso delle comunità di immigrati italiane negli Stati Uniti, che erano note per il loro senso di solidarietà. I protagonisti dei film di Capra sono spesso persone comuni di umili origini che, attraverso il duro lavoro e l’integrità, riescono a superare le avversità, un’eco delle proprie esperienze di Capra e delle sue radici familiari. Film come “Mr. Smith Goes to Washington” e “Meet John Doe” mostrano una critica verso il potere corrotto e l’avidità, promuovendo invece l’onestà e l’integrità, temi che possono essere collegati alle difficoltà affrontate dalle famiglie di immigrati e alla loro lotta per una vita migliore in un nuovo paese. Sebbene Capra non abbia ambientato i suoi film direttamente a Bisacquino, l’influenza delle sue esperienze di vita e delle sue origini siciliane permea il suo lavoro, contribuendo a creare storie universali che coinvolgono e affascinano il pubblico di tutto il mondo.


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