Politica

L’Autonomia è diventata legge: per la Lega è giornata storica

di Ivano Tolettini -


Ha buon gioco Luca Zaia ad affermare che se il Paese viaggia a due velocità la colpa è del centralismo. “L’Autonomia differenziata – osserva il governatore Veneto, che a sei anni e mezzo dal referendum può finalmente sorridere per la promessa mantenuta con i veneti, che la votarono con la maggioranza bulgara del 70% -non è contro l’unità nazionale e trovo strano che ci siano figure anche di rilievo che attacchino l’autonomia con una premessa che è sbagliata. Trovo che ci sia troppo ideologismo”. Se è vero che ci vorranno un paio d’anni per la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) con apposite leggi per le 23 materie potenzialmente concorrenti – sempre che le Regioni chiedano la gestione dei servizi a Roma secondo i fabbisogni standard -, è altrettanto vero che quello di ieri, con l’approvazione alla Camera arrivata poco prima delle 8, dopo la maratona notturna è un punto fermo. Così l’articolo 3 che disciplina la delega all’esecutivo per determinare i Lep per la concreta attuazione dell’articolo 116 della Costituzione, viene approvato con 172 voti a favore, 99 contrari e due astenuti in un clima surriscaldato dalle opposizioni che si dicono pronte a raccogliere le firme per indire il referendum abrogativo. Era il marzo di un anno fa quando il governo dava il via libera al disegno di legge Calderoli che subito dalle opposizioni è stato battezzato lo Spacca-Italia. Ma è davvero così o si tratta di una critica pregiudiziale, dunque a prescindere? “L’Autonomia è un passo avanti importante nel rendere più efficiente la macchina burocratica – spiega il prof. Andrea Giovanardi, docente di diritto tributario all’Università di Trento e componente del comitato Lep per conto della Regione Veneto -, ma la legge smentisce la propaganda. L’opposizione al governo Meloni è efficace sul piano comunicativo, ma le critiche mosse alla riforma non rispecchiano minimamente lo spirito, perché sono slogan demagogici”. Nel concreto Giovanardi afferma che ad esempio coloro che parlano di “secessione dei ricchi” non tengono conto della circostanza che le Regioni virtuose che chiederanno l’autonomia per le varie materie non potranno trattenere, ad esempio, le risorse che risparmieranno, ma dovranno girarle allo Stato. Tra l’altro, sottolinea Giovanardi “alle Regioni che non chiederanno la concorrenza delle materie dovrà essere garantita l’invarianza finanziaria. E a chi chiede a cosa serve l’Autonomia così congegnata, il docente universitario replica convinto: “L’obiettivo è di garantire ai cittadini una gestione più efficiente delle funzioni e delle competenze devolute per allocare meglio le risorse pubbliche”. Del resto, è il ragionamento di chi è a favore della riforma, l’Italia da troppi anni è un Paese in difficoltà abbastanza costante, dove il Meridione va male e il Settentrione non cresce come potrebbe, poiché è una delle aree più propulsive del Vecchio Continente. Così se il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, nella dichiarazione di voto in aula con grande enfasi definisce “una giornata storica perché arriva al culmine di un lungo percorso politico: 40 anni per la Lega e per la storia del Paese. Voglio ringraziare Meloni che ha rispettato l’accordo di maggioranza”, mentre all’opposizione c’è chi parla di riforma-vergogna come la governatrice sarda, Alessandra Todde, mentre il collega Eugenio Giani della Toscana sottolinea che “Il testo della riforma Calderoli è veramente sbagliato, amplifica le diversità, i divari che ci sono tra le Regioni. Io sono per un’autonomia equa e solidale, questo testo lo avverso nel modo più deciso perché porta ad aumentare le diseguaglianze tra le Regioni”. Al contrario il vicepremier Matteo Salvini esulta e dice che l’Autonomia favorirà la crescita di “un’Italia più efficiente e più moderna, con meno sprechi e più servizi a tutti i cittadini, da Nord a Sud: dopo tanti anni di battaglie e di impegno, nonostante le bugie e gli attacchi della sinistra, grazie alla Lega ed al governo l’Autonomia richiesta da milioni di italiani è stata approvata”. E la premier Meloni parla di promessa mantenuta.


Torna alle notizie in home