Torino

500 ibrida: non basta per il rilancio di Mirafiori

A Mirafiori la produzione della 500 ibrida non è abbastanza per il rilancio dello stabilimento.

di Redazione -

Lo stabilimento di Mirafiori


Tempi duri per Mirafiori? L’aria che tira non è delle migliori: la 500 ibrida non basta per il rilancio dello stabilimento. Da tempo Stellantis usa un giorno il bastone e l’altro la carota. Agli annunci di cassa integrazione seguono promesse di nuovi investimenti. Ma cosa accadrà davvero? Dopo la manifestazione del 12 aprile i lavoratori di Mirafiori sono tornati in piazza pochi giorni fa. Con loro l’arcivescovo di Torino, il sindaco e idealmente tutta la città: preoccupa, infatti, il futuro dello storico stabilimento e di tutto il comparto automotive.

500 ibrida: sì, ma non è abbastanza

I metalmeccanici torinesi hanno evidenziato con forza che la novità della 500 ibrida non è sufficiente per rilanciare la fabbrica torinese. Sotto la mole ci vuole altro modello e altre produzioni. Dopo 15 anni di cassa integrazione, le 200 mila auto all’anno, grazie alla 500 elettrica e ibrida, non bastano. Si attendono nuove proposte dall’azienda. Allo stato attuale, tuttavia, la proposta non è allettante: solo incentivi (relativi allo stabilimento di Cassino, per il momento) a chi si sposta a lavorare in Francia.

Dove finisce il resto delle produzioni Fiat

Il resto della produzione Fiat va all’estero. La nuova Fiat Panda, progettata a Torino, verrà prodotta in Serbia; il nuovo modello di Doblò, invece, in Algeria, mentre la 600 si fa in Polonia. Magra consolazione per i lavoratori, che devono scegliere tra cassa integrazione o stipendio pieno, ma, appunto, in Francia alla Peugeot di Sochaux. Le preoccupazioni per lo stabilimento  di Torino non mancano. L’anno scorso ha raggiunto la produzione di 80 mila unità, ma quest’anno con il crollo dei numeri della Fiat 500 elettrica e la chiusura della produzione della Maserati Levante, i volumi potrebbero scendere tra le 30 e le 40 mila unità: quasi il minimo storico registrato tra il 2013 e il 2016 e nel 2019.

(ilTorinese.it)


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