Attualità

Concorso Forze dell’ordine vinto grazie ai sosia, 17 indagati

di Martina Melli -


Tra il 2017 e il 2021 diciassette aspiranti poliziotti, agenti penitenziari, carabinieri e vigili del fuoco sono riusciti a superare gli esami scritti del concorso pubblico delle Forze dell’Ordine grazie a un’intricata rete di sosia.
La Guardia di Finanza dell’Aquila, attraverso accurate perizie calligrafiche, ha scoperto l’inganno. La Procura di Roma allora ha richiesto il rinvio a giudizio per gli indagati, accusati di truffa e sostituzione di persona.
Undici dei diciassette sono riusciti ad essere arruolati nei rispettivi corpi di appartenenza: un carabiniere, un vigile del fuoco, tre agenti penitenziari e sei poliziotti. Per questi, l’accusa è di truffa per aver indotto in errore l’amministrazione pubblica, ottenendo un ingiusto profitto dal superamento delle prove e causando un danno economico all’amministrazione che ha sostenuto spese concorsuali, di assunzione e stipendi indebitamente pagati.
Gli altri sei candidati, che non sono riusciti a superare le selezioni nonostante l’astuto espediente, sono accusati di sostituzione di persona. I numerosi sosia invece non sono ancora stati identificati.
Tra i casi emersi dall’inchiesta quello di un candidato che ha tentato per tre volte di superare i concorsi con l’aiuto del sosia ma ha fallito ogni volta. L’inchiesta sui concorsi truccati, che ha coinvolto oltre 50 candidati, è destinata a concludersi parzialmente con l’archiviazione dei casi privi di prove sufficienti.
Tuttavia, per i diciassette indagati, il percorso giudiziario è appena iniziato e dovranno rispondere di gravi accuse a loro carico.


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