Opere pubbliche e voto di scambio a Caserta: 5 arresti, anche per l’assessore ai Lavori pubblici
In corso un’operazione coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere su “appalti truccati” (in realtà, un’inchiesta che dettaglia approfonditamente un metodo di “affidamenti” diretti”, ritenuti illegittimi dalla Procura e dal Gip, ndr) al Comune di Caserta, ma si indaga pure per voto di scambio. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta stanno dando esecuzione a provvedimenti restrittivi, emessi su richiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti anche di appartenenti alla pubblica amministrazione del Comune capoluogo. I primi dettagli, illustrati dal procuratore Pierpaolo Bruni e dal comandante provinciale, colonnello Manuel Scarso, in una conferenza stampa.
L’inchiesta parte due anni fa: sotto la lente della Procura di Santa Maria Capua Vetere le gare per l’affidamento di lavori pubblici nel Comune di Caserta. Strade, illuminazione e non solo. Alcuni affidamenti, questa l’ipotesi investigativa, sarebbero stati pilotati attraverso gli uffici comunali e con la connivenza di un esponente del governo cittadino.
Gli inquirenti hanno passato al setaccio documenti, atti pubblici, acquisito informazioni attraverso intercettazioni telefoniche.
Fino al blitz, con numerose perquisizioni, scattato questa mattina quando i carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta hanno arrestato cinque persone, tutte ai domiciliari. Tra queste c’è un assessore dell’attuale giunta, dirigenti e un dipendente comunale. Le ipotesi di reato per i destinatari dei provvedimenti restrittivi sono truffa, falso e corruzione.
AGGIORNAMENTO
Il nome dell’amministratore coinvolto è quello dell’assessore Massimiliano Marzo, agli arresti domiciliari. Marzo, esponente di una lista civica, è titolare della delega ai Lavori pubblici, Protezione civile e Polizia municipale.
Marzo era entrato in giunta nel novembre 2021, dopo che la lista Moderati-Insieme per Caserta, la più votata in città, aveva eletto sette consiglieri, tre in più di quelli eletti nel Pd che aveva indicato Carlo Marino per la riconferma alla poltrona di primo cittadino.
Nell’inchiesta anche un filone che riguarda investigazioni sul voto di scambio, pare con approfondimenti sulla consultazione elettorale che condusse alla riconferma del sindaco dem Marino.
Con Marzo sono agli arresti domiciliari i dirigenti Franco Biondi e Giovanni Natale, il dipendente comunale Porfidia e l’imprenditore Gioacchino Rivetti. Le accuse sono a vario titolo di corruzione e falsità in atti pubblici.
Nell’inchiesta è indagato, ma non raggiunto da misure cautelari, il vicesindaco Emiliano Casale, appartenente alla stessa formazione elettorale di Marzo, accusato di aver favorito un’impresa locale “per ottenere a proprio vantaggio il voto”.
In serata, le dimissioni dalla giunta Marino dell’assessora 5Stelle Carmela Mucherino, titolare della delega alla Transizione ecologica. Due giorni fa, sollecitato a commentare “l’allenza Pd-5Stelle a Caserta” dal quotidiano Il Mattino, il coordinatore provinciale 5Stelle Giuseppe Buompane aveva dichiarato: “Le alleanze si costruiscono laddove si riesce a parlare di temi e di obiettivi per le comunità. Non è una formula preconfezionata calata dall’alto. Tutte le proposte politiche costruite con il Pd hanno un dato caratterizzante: sono partite dal basso, dai territori”.
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