Politica

Onorevole ma telebano (siculo)

di Redazione -


di PANDORA
Un deputato della regione siciliana eletto nel gruppo Sud chiama Nord del sempre agitato Cateno De Luca, il giornalista Ismaele La Vardera, – con un passato di gloria come Iena predatrice televisiva ed oggi Onorevole che rotea catene e aspira al Parlamento Europeo – ha postato una diretta social gridando allo scandalo e alla vergogna e aizzando il popolo ad intervenire “a gamba tesa” per ribellarsi ad una consulenza a partita iva alla Presidenza del Senato di un esperto in Economia, – cresciuto in Forza Italia e chiamato al ruolo dalla senatrice azzurra Ternullo -, “colpevole” per avere ammesso di avere comprato, una notte a Palermo, sostanza stupefacente. La vicenda mesi or sono eccitò parecchio le cronache in quanto l’esperto economista che vanta master e curriculum di notevole prestigio, era stato collaboratore di Gianfranco Miccichè; un bersaglio ormai facile, quest’ultimo, ridotto a un San Sebastiano grondante sangue tanto l’accanimento con cui le lance appuntite e mortali della presunta rettitudine lo infilzano con la ferocia di chissà quale giustizia. Quel che colpisce nelle frasi di Ismaele La Vardera oltre al tono esagitato, l’alterazione, i sobbalzi, i movimenti delle braccia per incitare il popolo del web alla sollevazione ( una gestualità da far paura se si pensa che il confronto social avviene in una auto in movimento) è non solo la inappropriata e talebana demonizzazione e il fomentare disprezzo nei confronti dell’interessato- nonostante questa persona non sia stata incriminata per reato alcuno e nonostante la recente consulenza sia perfettamente legittima – ma l’assoluta mancanza di pacatezza, di pensiero contemporaneo, di sguardo riflessivo frutto di intelligenza netta e libera dal pregiudizio arcaico e ignorante. Se un comportamento di un privato – seppur non piaccia o sia criticabile per compassione poiché dannoso per chi lo pratica – non costituisce reato ciò significa che la comunità non può e non deve escludere dalla vita pubblica e lavorativa la persona coinvolta che anzi, come in questo caso è unanimamente apprezzata. Quindi lo sbaglio, l’errore, e persino la dipendenza, non marcano a caratteri di fuoco, non sono stigma, non danno diritto ad un candidato in campagna elettorale di fare breccia nelle cupe anime dei Torquemada da bar che sfogano la loro violenza e inconsistenza di pensiero sulla “sporca politica”. E’ inutile ricordare all’onorevole La Vardera che le capacità professionali, artistiche, politiche, imprenditoriali vanno ben oltre le cadute, le dipendenze, i vizi, i drammi individuali. L’estro di Maradona sarà poca cosa essendo un pallone solo emozione di massa e tifoseria, o la poesia di Clapton che canta i pericoli della sua droga trascorsa sarà struggimento intimo, e quindi i due esempi sembreranno non calzanti perché non influenzano i destini del mondo, saranno insignificanti o poco pertinenti. E allora ricordiamo la grande storia quella che rimarrà in eterno, che ci ha reso uomini e donne liberi. Ricordiamoci quell’alcolizzato di Churchill, mente lucidissima e coraggiosa che ha spazzato via il nazifascismo. Il giustiziere Ismaele non gli avrebbe dato in mano il governo di un paese, ma per fortuna i la Vardera allora non facevano opinione. E’ consapevole questo deputato siciliano che alla base della sua libertà che lo fa straparlare davanti ad un cellulare ci sono anche quei valori di uguaglianza e fratellanza che declinati con la tolleranza e la comprensione dei fenomeni sono il nucleo vitale di una democrazia? Questo deputato siciliano che non ha compassione e rispetto verso la vita privata del prossimo a quale purezza punta? La Vardera chiede una perfezione che rientri perfettamente nel suo decalogo a fondamento del procedere e del vivere e così ha chiesto le analisi dei capelli dei suoi colleghi onorevoli. Hanno risposto solo in 20 alla assemblea regionale siciliana mentre là siedono in 70. I suoi colleghi non volevano essere pizzicati nel cuoio capelluto, ritenendo la procedura invasiva e mortificante. La Vardera si lamenta del mancato successo del blitz sul capello. Potrebbe dedicarsi con la ossessione della polizia morale in uso in Iran a strappar a forza capelli ad iniziare dal suo leader Cateno De Luca che non sappiamo se si sia sottoposto all’esame epperò di certo se non gradisse il prelievo forzoso – col carattere che ha – spedirebbe Ismaele lontano assai, oltre il Sud oltre il Nord, ai confini del mondo.


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