Sociale

Alessandra Scardellato: “Le donne vanno ancora protette e tutelate”

di Andrea Iannuzzi -


La violenza contro le donne in un cortometraggio. Sarà presentato oggi alla Camera dei Deputati. “Doppia Vita”, questo il titolo, è un pugno allo stomaco, racconta la storia drammatica di una donna che deve difendersi dall’uomo che ama. Uno spaccato di vita, voluto da Alessandra Scardellato, produttrice, titolare assieme al figlio Mattia Pantaleoni della società Aurumovie. La regia è di Giorgio Molteni.
Alessandra Scardellato, oggi viene presentato alla Camera dei Deputati il cortometraggio “Doppia Vita” sulla violenza di genere.
Orgogliosa di questo traguardo. E ringrazio chi ci ha permesso di essere in una delle più importati sedi istituzionali italiane a parlare del nostro progetto. Un cortometraggio sulla violenza nei confronti delle donne. Un tema tristemente attuale e in forte crescita.
Si tratta di un lavoro che gioca sulla psicologia, ha un lieto fine. Crede sia stata una scelta azzeccata?
Io direi una scelta coraggiosa. Sarebbe stato troppo semplice terminare l’ultima scena in tragedia.
Non è il primo lavoro sul sociale che la sua produzione realizza.
Abbiamo già co-prodotto un altro cortometraggio sugli incidenti stradali. Anche in quel caso abbiamo evitato le scene cruente, che non sono sempre utili. Ci è sembrato meglio far capire cosa c’è dopo la morte, cosa succede quando si commettono imprudenze. Il malessere dell’anima di chi se ne va e il dolore di chi resta.
Tornando a “Doppia Vita”, la trama è un po’ lo specchio della società moderna.
Ed è questo che deve essere. Siamo circondati da femminicidi, violenze fisiche e di ogni tipo sulle donne. Quanti episodi drammatici si sentono di continuo. E’ ora di dire basta, di cominciare a educare tutti alla base. Il nostro progetto è dedicato alle scuole, e sarà presentato ad alcuni Festival e in eventi a tema.
Lei come donna sentiva la responsabilità di portare sul grande schermo una storia in cui nella vita reale avrebbe potuto esserne coinvolta. O riguardarla direttamente?
Ma ovvio, spesso chi uccide, picchia, violenta una donna la scampa per l’omertà. Già è sbagliato che altri uomini di fronte a un crimine del genere stiano in silenzio. Ma quando sono le donne a tacere, a non mostrare quella tanto decantata solidarietà femminile io salto sulla sedia. Divento una iena. Io mi immedesimo in tante mamme, mogli, figlie, fidanzate che subiscono abusi e soprusi di ogni genere. E ho voluto fare anche io qualcosa. E’ poco un corto? Pazienza, è già qualcosa!
I protagonisti del corto Mirko Frezza e Luce Cardinale sono straordinari. Come li ha scelti?
Decisione comune con il regista, e con mio figlio, Mattia Pantaleoni, che oltre a essere l’operatore dronista del corto è anche mio socio. Mirko Frezza è un attore strepitoso, e anche Luce Cardinale ha un talento incredibile. Abbiamo puntato su di loro senza batter ciglio, e il risultato si vede.
Il suo corto “Doppia Vita” cosa insegna?
Che la donna è una creatura da proteggere. Ci sarà anche emancipazione, saremo anche più evolute. Ma restiamo più indifese rispetto agli uomini, e loro devono essere coloro che ci aiutano, ci tutelano. Non quelli che ci perseguitano.


Torna alle notizie in home