Politica

PRIMA PAGINA-AUF WIEDERSEHEN MAGGIORANZA URSULA. Intervista a Isabella Tovaglieri

di Giuseppe Ariola -

Ursula von der Leyen


Dal voto del prossimo fine settimana si delineeranno gli equilibri politici che porteranno alla composizione della nuova Commissione europea e alla designazione del suo nuovo presidente. Ursula von der Leyen punta al bis, ma le sue quotazioni sono in calo. Ne abbiamo parlato con Isabella Tovaglieri, eurodeputata della Lega in corsa per una secondo mandato, che esclude compromessi sul nome dell’esponente del Ppe.

Onorevole, innanzitutto, come procede la campagna elettorale?

“Posso dire che sta procedendo bene. È una campagna elettorale intensa ma stimolante, che mi ha dato modo di visitare in lungo e in largo la Lombardia, il Piemonte, la Liguria e la Valle d’Aosta, incontrando e ascoltando migliaia di cittadini e conoscendo importanti realtà industriali, associative, locali”.

Da conoscitrice delle dinamiche europee, ci dice quali ne sono i pregi e quali i limiti?

“L’appartenenza all’Unione Europea ha sicuramente diversi innegabili pregi. Non posso certo nascondere l’importanza e i benefici del mercato unico e della cooperazione tra paesi europei su tematiche transnazionali e comunitarie. Dalla mobilità, alle opportunità che l’Europa offre ai giovani di oggi, senza dimenticare la cooperazione allo sviluppo, che negli ultimi anni si è concretizzata nel Pnrr, uno strumento importante ed un’opportunità unica di crescita. Allo stesso modo, però, i problemi di questa Unione Europea sono molti e ne limitano fortemente la capacità di agire ed essere decisiva a livello globale. Mi riferisco, ad esempio, alla sua burocrazia puntigliosa ed asfittica che la porta a voler regolamentare dettagliatamente materie su cui, a mio avviso, gli Stati membri avrebbero maggiore controllo ed incisività. Soprattutto con il ‘Green Deal’, la situazione è peggiorata: ora l’Europa impone vincoli ancor più stringenti all’agricoltura, agli allevamenti, ai processi di produzione industriale di interi comparti, dalla plastica, alla carta, fino all’industria pesante. Vincoli che però non facilitano affatto la vita degli imprenditori, anzi, ma finiscono per schiacciare le nostre imprese sotto oneri e burocrazia”.

In molti sostengono che Ursula von der Leyen parta azzoppata rispetto all’ipotesi di un bis. Lei cosa ne pensa?

“La Commissione guidata da Ursula von der Leyen si è distinta per le sue politiche ideologiche green, e molti comparti hanno subito – duramente – le scelte che Bruxelles ha imposto negli ultimi cinque anni, e questo non gioca sicuramente a suo favore. Bisognerà però vedere quale sarà la composizione del prossimo Parlamento europeo, tenendo conto che gli attuali sondaggi mostrano un grande incremento dei partiti di destra in tutta Europa. Posso però garantire che, dopo tutti i disastri degli ultimi cinque anni, da parte mia e della Lega non ci sarà mai alcun appoggio ad un von der Leyen bis”.

I tre principali partiti italiani del centrodestra aderiscono a ‘famiglie’ europee differenti. Ritiene possibile la convergenza su un eventuale candidato alla presidenza della commissione Ue? Magari su un nome italiano…

“La Lega si è sempre dichiarata disponibile per portare in Europa il modello italiano, ovvero un’alleanza che comprenda tutte le componenti del centrodestra e mandi finalmente all’opposizione i verdi e la sinistra. Nonostante le differenze che certamente esistono tra i diversi gruppi politici, sono convinta che si possa lavorare insieme e proficuamente per un’Europa diversa. Mi auguro che, al prossimo mandato, questa convergenza possa verificarsi anche sul nome del prossimo presidente della Commissione, senza preclusioni di nazionalità”.

Forza Italia e Lega si sono sempre pungolate a distanza per il collocamento delle rispettive delegazioni all’Europarlamento, anche in questa campagna elettorale. Le versioni ufficiali negano ci sia una competizione ‘diretta’ tra i due partiti, ma ci dica la verità, è davvero così o effettivamente c’è una sfida all’interno del centrodestra italiano?

“Com’è normale che sia in politica, sia noi che Forza Italia puntiamo a crescere e ad ottenere il miglior risultato possibile. Faccio però notare come, tra noi e loro, ci siano differenze molto importanti non solo a livello di gruppi politici, ma proprio a livello di scelte e programmi. La Lega, in questi cinque anni, si è opposta sempre e con coerenza alle follie green promosse dalla commissione von der Leyen, dalla direttiva case green, allo stop ai motori diesel, fino al regolamento sugli imballaggi e alle nuove regole sull’euro 7. Su queste e molte altre tematiche, la Lega ha assunto una linea chiara fin dal principio, e non scenderà a compromessi nemmeno nel prossimo mandato. A differenza di Forza Italia, che ha sostenuto convintamente Ursula von der Leyen ed è pronta a rivotarla.


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