Hot Parade
di Simone Donati
Sale: Donald Trump. Condannato e vincente. Condannato a vincere, il tycoon arringa i suoi e dà addosso alla giustizia (?) americana. Per gli Usa sarà una novità, ma noialtri italiani sappiamo già come andrà a finire. Più sentenze, più voti alle urne. Più articolesse moraliste, più consenso. Silvio, da lassù, se la ride.
Stabile: Selvaggia Lucarelli. E ti pareva. Dopo una vita persa a giustizialisteggiare su tutto, persino sulle recensioni delle pizzerie di provincia (ed è finita male, molto male), mo’ l’ex opinionista si trasforma in costituzionalista e assume su di sé la difesa dei carcerati “umiliati”, “trasformati in detenuti di serie b” dall’accoglienza riservata a Chico Forti. Da che pulpito.
Scende: Giuseppe Conte. “Dicono che siamo statalisti, ma il capitalismo italiano è malato, in certi casi è infetto”. Duro, ma senza perdere la tenerezza della pochette: il comandante (o meglio, il traballante) del M5s Che Giuseppi pur di lucrare qualche voto e tirarla in saccoccia a Elly Lisa Simpsons fa il comunista del terzo millennio. Adelante!
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