Attacchi di Kiev su suolo russo. La Germania si accoda agli Usa
Ok della Germania a Kiev su utilizzo armi occidentali in territorio russo
La Germania si accoda agli Stati Uniti sulla possibilità che l’Ucraina utilizzi armi fornite da Berlino per colpire obiettivi sul suolo russo. Lo ha annunciato il portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit, che ha giustificato questa decisione con la circostanza che nelle ultime tre settimane il Cremlino ha deciso di procedere con attacchi dalle zone adiacenti il confine, in particolare contro la regione di Kharkiv. “Siamo convinti che l’Ucraina abbia il diritto, secondo il diritto internazionale, di difendersi da questi attacchi”, ha spiegato il portavoce del cancelliere Olaf Scholz, motivando la decisione della Germania di seguire le orme di Joe Biden. La questione tiene banco da tempo e non vede una posizione univoca da parte dell’Occidente e neanche solamente dei paesi europei. La giravolta del governo tedesco, inizialmente contrario a fornire la propria autorizzazione ad attacchi sul suolo russo, infatti, si pone in scia con quanto già deciso da Svezia, Paesi Bassi, Finlandia, Estonia, Francia e Gran Bretagna che non limitano a scopi ‘difensivi’ l’uso di armi occidentali da parte di Kiev, mentre altri paesi europei, come l’Italia stessa, restano contrari. La conferma giunge direttamente dal titolare della Farnesina, Antonio Tajani, che ribadisce la linea del governo: “Continueremo a sostenere l’Ucraina ma non autorizzeremo l’uso di armi per colpire il territorio russo – dice il vicepremier – la Costituzione all’articolo 11 ce lo vieta. Siamo al fianco di Kiev ma non siamo in guerra con Mosca”. Insomma, nonostante le singole accelerazioni di queste ore, come appunto quelle di Usa e Germania, la sensazione è che sulla questione la comunità internazionale continuerà a procedere senza una linea comune, il che lascia escludere l’eventualità di una iniziativa della Nato, almeno nel breve periodo, sebbene il segretario generale Stoltenberg si sia detto “fiducioso che raggiungeremo buone conclusioni che garantiranno che gli alleati della Nato, ovviamente, continueranno a fornire sostegno all’Ucraina e che avremo un quadro Nato più forte attorno a tale sostegno per garantire coordinamento, prevedibilità e responsabilità, perché abbiamo bisogno di garantire che, una volta annunciato il sostegno, si trasformi effettivamente in consegne reali all’Ucraina”.
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