Editoriale

Stoltenberg parla troppo

di Adolfo Spezzaferro -


“Era un pazzo”: quante volte l’abbiamo sentito dire a proposito di chi ha scatenato guerre nel corso della Storia. Posto che escludiamo con certezza totale che un capo di stato, il leader di un popolo possa essere un pazzo, nel senso di incapace di intendere e di volere, bisogna ammettere che in certi casi la lucida follia parrebbe l’unica possibile spiegazione di certe dichiarazioni. Come nel caso di Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato, che negli ultimi tempi le ha sparate davvero grosse – mentre nel Donbass si sparano davvero. Anche ieri Stolt(o)enberg, non pago di aver suggerito agli ucraini di utilizzare le armi Nato per colpire i russi nel loro territorio, ha dichiarato che “l’Ucraina può ancora prevalere, ma solo con il continuo e solido sostegno degli alleati della Nato”. Stoltenberg di fatto nega una realtà conclamata, ossia che la Russia sta vincendo la guerra. Come penserebbe poi di rovesciare le sorti del conflitto? Con la genialata di colpire i russi nelle retrovie. Ma se lo fa Kiev, lo farà pure Mosca. A ogni parola fuori posto del numero uno della Nato rischiano di morire numerosi militari e cittadini ucraini. Quante volte avete sentito dire l’espressione: “La Nato farà la guerra alla Russia fino all’ultimo ucraino”? Ecco, pare proprio questo l’intento dell’Alleanza atlantica (e quindi degli Usa e dell’Ue). Vi pare possibile? Intanto il direttore generale del Consiglio russo per gli affari internazionali Ivan Timofeev dopo le parole di Stoltenberg ha dichiarato: “Una guerra su larga scala non è una conclusione scontata, ma purtroppo la sua probabilità sta crescendo”. Quante volte avete sentito dire che basterebbe rimuovere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (il cui mandato è peraltro scaduto) per far cessare la guerra? Noi ci mettiamo pure la rimozione di Stoltenberg, prima ancora di quella dell’ex comico. Sono entrambi nemici della pace.


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