L’appello di Erdogan: “L’Italia riconosca lo Stato di Palestina”
La furia israeliana ha spaccato il fronte dei Paesi Nato e compattato la galassia araba. L’attacco contro un altro campo profughi nella zona occidentale di Rafah, ha causato altri 21 morti. Un elicottero dello Stato ebraico ha sparato nel centro cittadino e i tank si sono avvicinati alla moschea Al-Awda.
“Nessuna religione al mondo può legittimare questa brutalità. Il sangue è anche sulle vostre mani”, ha affermato il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, rivolgendosi agli Stati Uniti, durante un discorso al suo gruppo parlamentare (Akp). “Anche i paesi europei hanno partecipato alla barbarie israeliana perché sono stati in silenzio. Israele ha ucciso tutta l’umanità a Gaza e l’Europa ha ammazzato tutti i suoi valori, calpestandoli sotto i suoi piedi”, ha aggiunto il leader turco. E sulle Nazioni Unite: “Oltre a non fermare il genocidio, le Nazioni Unite non sono riuscite nemmeno a proteggere il proprio personale o gli operatori umanitari. A Gaza non è morta solo l’umanità ma sono morte anche le Nazioni Unite e il loro spirito”, ha attaccato Erdogan, mettendo in luce le contraddizioni di un’organizzazione che ha perso credibilità.
Dopo aver paragonato il premier di Israele, Benjamin Netanyahu, ad Adolf Hitler, definendolo “psicopatico”, Recep Tayyip Erdogan ha lanciato un appello al “mondo islamico”: “Ho qualcosa da dire al mondo islamico: che cosa aspettate a prendere una decisione condivisa? Allah considererà voi, tutti noi, responsabili per questo”. Frasi dure, di grande impatto, che evidenziano la grande abilità del numero uno di Ankara nel saper parlare sia agli interlocutori dell’Alleanza atlantica che alle controparti arabe. Un valore aggiunto in un momento storico in cui le bandiere palestinesi sventolano non solo nelle piazze, ma nei Parlamenti d’Europa. Il capo dello Stato turco ha avuto un colloquio telefonico con la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, a cui ha espresso il desiderio che Roma riconosca lo Stato palestinese come hanno fatto Spagna, Irlanda e Norvegia e stia “dalla parte giusta della storia”.
Il governo spagnolo ha ricevuto il plauso delle autorità arabe per la legittimazione della Palestina. Il premier Pedro Sanchez, insieme al ministro degli Esteri, José Manuel Albares, ha ospitato al Palazzo della Moncloa i rappresentanti del Gruppo di contatto per Gaza. Assente il rappresentante egiziano, impegnato in Cina.
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