Convertito in legge il decreto Superbonus
Aula Montecitorio
La Camera dei deputati ha licenziato in via definitiva il decreto sul Superbonus che diventa legge. Con 150 voti favorevoli e 109 voti contrari, il provvedimento ha superato lo scoglio del voto finale senza alcuna modifica, dopo aver ottenuto già ieri la fiducia nell’Aula di Montecitorio. Le divisioni interne alla maggioranza che si erano registrate al Senato sul testo voluto dal titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti, dopo che il decreto era stato varato a sorpresa dal Consiglio dei ministri, sono dunque rientrate in occasione del secondo passaggio parlamentare che conferma la stretta voluta dal governo a partire da gennaio 2024. Una questione quella della retroattività della legge che aveva suscitato le critiche di Forza Italia, contraria anche ad altri punti del decreto, spingendo gli azzurri ad astenersi in occasione del voto in commissione Finanze a Palazzo Madama. Alla Camera, invece, gli azzurri hanno dovuto prendere atto della sconfitta e, pur turandosi il naso, hanno votato a favore del provvedimento ritenuto necessario da via XX Settembre per mettere al riparo i conti pubblici. Nel corso delle dichiarazioni di voto, il deputato di Forza Italia Fabrizio Sala ha infatti ricordato che il proprio partito “su questo decreto non nasconde di non essere felice di approvarlo”, rimandando a un futuro provvedimento la possibilità di modificarlo così da “poter migliorare alcune norme in esso contenute”. Al di là dei buoni auspici, nei fatti i forzisti hanno dovuto ingoiare il rospo, dovendo rinunciare a uno dei cavalli di battaglia che immaginavano di utilizzare in campagna elettorale per aumentare i consensi, soprattutto nel Sud Italia. Inoltre, il breccio di ferro interno alla maggioranza sul Superbonus, è stato vinto dalla Lega, diretto competitor di Forza Italia viste le percentuali simili su cui i due partiti si aggirano nei sondaggi che anche oggi, nelle ultime rivelazioni, vedono il Carroccio ancora avanti.
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