Apparizioni della Madonna, giro di vite del Vaticano
Il mese di maggio, come noto, è il mese della Madonna. Infatti, il 13 maggio, è proprio il giorno della Madonna di Fatima. Inoltre, vi è anche Medugorje, ed entrambe le località vedono migliaia di fedeli in pellegrinaggio. Ad esempio, per Medugorje, il verdetto finale deve essere ancora emesso, nonostante vi abbia lavorato sotto il pontificato di Benedetto XVI una commissione di esperti guidata dal cardinale Ruini, concludendo che le prime nove apparizioni erano da considerarsi veritiere, lasciando però in sospeso tutte le altre che peraltro continuano ancora oggi. La Mamma del Signore, e di tutti noi, a cui ci affidiamo con amore celeste specialmente quando siamo in difficolta, merita non solo il nostro amore incondizionato ma, finanche, il dovuto rispetto. In tale direzione va quindi il provvedimento voluto da Papa Francesco che va a regolare, definire e giustamente anche in parte a gestire tali fenomeni soprannaturali o misteriosi delle apparizioni. Quindi il Papa ha deciso di rinnovare i criteri di giudizio finora in vigore e fare luce sulle migliaia di segnalazioni che arrivano ogni anno da più luoghi. A tal proposito, come non ricordare la recente vicenda della Madonna di Trevignano, con il relativo impatto mediatico. Entrando nel merito del provvedimento invece, la principale novità è che sarà solo il Papa a decidere se si tratta di un evento soprannaturale, facendo verificare le dichiarate apparizioni, visioni, fenomeni che sembrerebbero andare oltre i limiti dell’esperienza umana.
Nel concreto, spetterà al Vescovo del luogo in cui si è verificato l’evento con la conseguente devozione popolare, agire immediatamente interpellando tre esperti ossia, un canonista, un teologo e un esperto medico, psicologo, al fine di analizzare ogni minimo particolar dell’avvenimento. Insomma, una vera e propria contromisura cautelativa per mettere la Chiesa al riparo da eventuali truffe, o persuasivi veggenti. Nel documento si legge: «Da ultimo, esiste pure la possibilità che i fedeli siano trascinati dietro a un evento attribuito ad un’iniziativa divina, ma che è soltanto frutto della fantasia, del desiderio di novità, della mitomania o della tendenza alla falsificazione di qualcuno». Dall’approfondimento degli esperti vi possono essere sei possibili riscontri e soluzioni. Il primo è il nulla osta della Chiesa, autorizzato dal Dicastero della Fede, per certificare l’autenticità soprannaturale. Il secondo è: Prae oculis habeatur: quando si riscontrano segni positivi sebbene con elementi di confusione o rischi che richiedono discernimento e dialogo con i destinatari. Il terzo giudizio è Curatur: quando sono presenti elementi critici, ma c’è una diffusione ampia del fenomeno con le relative verifiche dottrinali. Segue il Sub mandato: le criticità non sono legate al fenomeno stesso, ma all’utilizzo inadeguato e improprio fatto da persone o gruppi. Poi il Prohibetur et obstruatur quando nonostante alcuni elementi positivi, le criticità e i rischi sono gravi. E infine la Declaratio de non supernaturalitate: il Vescovo è quindi autorizzato a dichiarare che il fenomeno non è soprannaturale basandosi su prove concrete, come la confessione di un presunto veggente o testimonianze credibili di falsificazione del fenomeno. Le procedure da mettere in atto sono snelle e ci si augura efficaci. Tanto per cominciare al Vescovo esaminare i casi e sottoporlo al Dicastero per l’approvazione. Ovviamente, Sua Eccellenza non potrà rilasciare dichiarazioni pubbliche o mediatiche. Al Vescovo è chiesto di astenersi dal fare pubbliche dichiarazioni relative all’autenticità o soprannaturalità, e anche di vigilare affinché non vi sia confusione e non si alimenti la spettacolarizzazione della vicenda. Questo atteggiamento di prudenza sembra pertanto opportuno, anche se alcuni pensano che potrebbe a lungo andare esporre invece, l’intera Chiesa. Quindi in conclusione un proverbio popolare che sembra non sbagliare mai dice: “Gioca con i fanti ma lascia stare i santi”. Che sia un monito per tutti.
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