Turismo

Napoli e il prezioso tesoro di San Gennaro

di Alessandra Iannello -


È stata una settimana intensa quella che si conclude oggi per i fedeli di San Gennaro. Infatti, sabato 4 maggio la città, intorno alle 17, è stata scossa dal mancato scioglimento del sangue del Santo conservato nelle ampolle ma è si è trattato solo di un ritardo perché alle 18.38 il prodigio si compiuto presagendo così un anno fortunato per il mondo. Per chi si trovasse a Napoli e volesse vedere da vicino le ampolle contenenti il sangue è possibile farlo fino a stasera alle 19.30 recandosi nella Cappella del Tesoro di San Gennaro. In alternativa basterà pianificare un viaggio nella città partenopea il 19 settembre (anniversario della decapitazione del Santo avvenuta nel 305 a Pozzuoli) o il 16 dicembre, data del “miracolo laico” che ricorre in memoria dell’eruzione del Vesuvio del 1631 in cui i napoletani chiesero e ottennero l’intervento miracoloso del loro patrono per scongiurare che il magma invadesse la città.
Per tutto il resto dell’anno le reliquie, che oltre al sangue contemplano il busto con le ossa del Santo, sono custodite nella Real Cappella del Tesoro, gioiello di arte barocca all’interno del Duomo di Napoli. Tappa imprescindibile del tour di Napoli, il Tesoro di San Gennaro, sta vivendo una stagione di grandi successi che grazie alle attività intraprese da D’Uva, la società tutta al femminile che su incarico della Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, gestisce le attività museali del Tesoro di San Gennaro ha portato, dal 2021 a oggi un incremento dei visitatori di oltre il 70%.
Il Tesoro di San Gennaro accoglie un inestimabile patrimonio di oggetti di devozione preziosi, opere d’arte, affreschi, quadri, antichi arredi e un archivio storico ricco di documenti che raccontano l’unicità della storia che lega la città di Napoli al suo Santo Patrono. La visita al museo, da seguire con l’audioguida in 12 lingue tra cui il napoletano e una versione per i bambini con le voci di Patrizio Rispo e Nunzia Schiano, prende il via dalla Real Cappella del Tesoro, dove si trova la più grande collezione di argenti al mondo con i 53 busti in argento dei compatroni. La Cappella accoglie opere importantissime, tra cui il paliotto in argento dell’altare di Giandomenico Vinaccia, affreschi del Domenichino, di Giovanni Lanfranco e di Jusepe de Ribera. La Cappella è anche il primo esempio di spazio quadrifonico al mondo, con due organi e due cori. Per le liturgie dello scioglimento del Sangue venivano chiamati qui i più celebri compositori, come Alessandro Scarlatti, Giovan Battista Pergolesi e cantanti noti come Domenico Gizzi e il Farinelli. Il cancello di ottone, progettato da Cosimo Fanzago, è un’opera imponente del 1665. Si dice che ogni singola colonnina, al tocco, risponda al suono di una diversa nota musicale.
Il percorso si snoda fra opere d’arte, affreschi, dipinti e antichi arredi dalla Cappella verso le Sacrestie e le sale del museo, fra le opere di Luca Giordano, Domenico Zampieri, Cosimo Fanzago, Francesco Solimena, Lorenzo Vaccaro, Massimo Stanzione e tanti altri.


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