Scannapieco (Cdp): “Ecco perché il Sud è un problema di tutti”
Il valore del Sud è tutto nei numeri: parola di Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti che spiega perché il divario, più che una questione territoriale, è un problema nazionale. Intervenuto a Feuromed 2024, il festival dell’economia euro-mediterranea, Scannapieco ha spiegato che “se il Mezzogiorno fosse cresciuto come il resto della Ue, il rapporto debito Pil sarebbe più basso della Francia”. E già così evoca, Scannapieco, un’immagine forte. Ma c’è di più. “Se fosse cresciuto come il resto dell’Italia, il rapporto sarebbe di venti punti percentuali più basso di oggi. Lo sviluppo e la crescita del Mezzogiorno è un tema anche di sostenibilità della finanza pubblica”.
Secondo i numeri dell’ad di Cdp, la crescita del Sud è stata ancora una volta troppo bassa, troppo deludente. “Negli ultimi anni – ha infatti ricordato Scannapieco – il Mezzogiorno è cresciuto poco, meno della media nazionale. In trent’anni ha accumulato un ritardo di quindici punti percentuali rispetto al centro nord, con un Pil che è cresciuto tra il 1995 e il 2002 a un tasso di crescita annuo dello 0,2%, inferiore rispetto a quello medio nazionale dello 0,61% e del centro nord dello 0,73 per cento”. Un divario spaventoso. Che adesso, però, si può colmare. O, quantomeno, ci si può provare.
“La riconfigurazione delle catene globali del valore, meno lunghe rispetto al passato e con rapporti di scambio più selettivi – ha spiegato l’ad di Cassa Depositi e Prestiti -, sviluppati spesso nello stesso blocco regionale, accentuano la centralità del Mediterraneo non solo come mare di transito, ma sempre più come mare di scambio, grazie all`intensificarsi delle tratte a corto raggio tra i Paesi del bacino. L’Italia, e il suo Mezzogiorno, è candidata naturale al ruolo di hub logistico per i flussi commerciali tra Nord Africa ed Europa continentale, ed è già leader a livello europeo per le rotte a corto raggio”. E non è tutto: “In tale contesto, il Mezzogiorno gioca inoltre un ruolo centrale come cerniera di collegamento energetico tra Europa e sponda Sud del Mediterraneo. Le regioni meridionali ospitano 3 dei 5 punti di ingresso sul continente europeo del gas proveniente da Asia Centrale (Tap) e Nord Africa (Greenstream e Transmed). Si aggiungono due elettrodotti già operativi (Grecia e Montenegro) ed un terzo (Tunisia) in costruzione L`area produce un terzo dell`energia rinnovabile del Paese, con primato nell’eolico (96,3%) e rilevanza nel fotovoltaico (40,6%), quote destinate a crescere visto che l`85% delle richieste di connessione alla rete di nuovi impianti rinnovabili è localizzato nelle regioni meridionali”.
Per queste ragioni, Dario Scannapieco conferma il sostegno di Cassa Depositi e Prestiti allo sviluppo del Sud: “Sostenere la crescita del tessuto produttivo è la prima leva che Cdp attiva per lo sviluppo del Sud. Grazie ai nostri 10 presidi territoriali nel Centro-Sud, nel 2022-2023 abbiamo finanziato oltre 13.600 imprese nell`area per circa 4 miliardi Ma Cdp non può dare solo finanza, quindi stiamo anche offrendo altri servizi, ad esempio quelli di consulenza”.
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