Confindustria voto choc, si ritira Garrone: “Basta divisioni”
Edoardo Garrone presidente della ERG, durante la conferenza stampa di presentazione del calendario delle manifestazioni in occasione del 75' anno dalla fondazione di Costa Crociere. Genova, 13 ottobre 2023. ANSA/LUCA ZENNARO
Più che una maratona elettorale, la corsa alla presidenza di Confindustria si è rivelata una gara ad eliminazione: dopo l’estromissione dell’aspirante underdog Antonio Gozzi, adesso è Edoardo Garrone a decidere di fare un passo indietro “per il bene della Confederazione”. Garrone, presidente Erg e del Sole 24 Ore, era il candidato più accreditato alla vittoria finale. Solo che, a dispetto del proverbio, non solo è rimasto cardinale ma in conclave non c’è neanche entrato. Il forfait di Garrone, infatti, è arrivata ieri alla vigilia dell’assemblea per il voto che è stata convocata per oggi. Si frega le mani Emanuele Orsini, ultimo e solo concorrente rimasto in lizza, che viaggia spedito verso la poltrona più comoda e importante che c’è a viale dell’Astronomia.
Il petroliere ha affidato a una lettera, recapitata agli imprenditori e industriali, le ragioni del suo passo indietro. Garrone, in pratica, ha abbandonato la contesa per garantire l’unità della Confederazione: “La scelta di anteporre il fine alla persona, mi impone di fare un passo indietro e di consentire ad Emanuele Orsini di trovare quelle condizioni ideali per guidare Confindustria senza condizionamenti, e di poterlo fare con grande senso di responsabilità, in nome di un fine collettivo che è molto più importante di noi singoli”. E ancora: “È infatti evidente che in Confindustria si sono determinate forti fratture e forti tensioni. Non serve all’Associazione che un candidato possa vincere per qualche voto, magari frutto di ’impegni o scambì eccessivi e per me intollerabili e inaccettabili. Solo sostenendo un unico candidato e mettendolo nella condizione ideale per forza e autonomia, si può garantire la miglior governabilità alla nostra Confindustria”. La scelta, per il petroliere, non è stata presa a cuor leggero: “Questa è una rinuncia che personalmente mi costa molto, ma che confido possa determinare una svolta comportamentale e sostanziale, rendendomi e rendendoci orgogliosi di averlo fatto e di aver contribuito ad un cambiamento storico doveroso, esprimendo un modo di essere al servizio del sistema e non un sistema al servizio di sé stessi”. Per il petroliere: “È una scelta di responsabilità che chiedo anche a voi tutti domani con il voto, per dare un segnale forte e di unità a tutti gli stakeholder e all’intero Paese”.
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