Caso Cospito, 4 parlamentari Pd ammessi come parte civile
Il segreto di Pulcinella va alla sbarra e il Pd ottiene la costituzione di parte civile dei parlamentari accusati da Giovanni Donzelli di essere andati a trovare in carcere l’anarchico Alfredo Cospito e altri detenuti al 41 bis. I giudici dell’Ottava sezione collegiale del Tribunale di Roma hanno infatti ammesso come parte civile nel processo a carico del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, i quattro esponenti dem “oggetto” della rivelazione del segreto d’ufficio di cui è accusato. Si tratta di Silvio Lai, Debora Serracchiani, Walter Verini e Andrea Orlando, gli esponenti del Partito democratico andati su tutte le furie quando, il 31 gennaio scorso, il deputato e vice presidente del Copasir Donzelli sferrò un duro attacco verso i colleghi, accusando il Pd di essere vicino a terroristi e mafiosi. Nell’aula di Montecitorio, infatti, Donzelli aveva detto: “Dai documenti che si trovano al Ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei Casalesi diceva, incontrando Cospito: “Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato, che sarebbe l’abolizione del 41 bis. Cospito rispondeva: “Dev’essere una lotta contro il 41 bis”. Ma lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando.
“Io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi”. Parole forti, che si basavano sul fatto che la delegazione dem fosse andata a incontrare il simbolo degli anarchici, in quel momento in sciopero della fame contro il carcere duro ormai da oltre tre mesi, e proprio poche ore dopo che il terrorista aveva avuto quelle conversazioni con un mafioso.
I sospetti di Donzelli erano supportati anche da diversi tweet di Andrea Orlando, in cui l’esponente dem chiedeva di revocare l’ergastolo ostativo ad Alfredo Cospito. Insomma il caso dell’anarchico, secondo il numero 2 del Copasir, sembrava stare molto a cuore all’opposizione.
Da lì la rivolta contro Donzelli, ma anche contro il sottosegretario Delmastro, colui che avrebbe rivelato quel segreto al coinquilino. Eppure l’assist a Donzelli, nel mirino dei dem per aver letto in aula le intercettazioni segrete dei mafiosi sulla vicenda Cospito, era arrivato perfino dalla stampa, che in quei giorni stava pubblicando, come se piovesse, le conversazioni protette da segreto. Che, secondo il Guardasigilli Carlo Nordio, segrete non erano, ma piuttosto sensibili. Sfumature, queste, che non sono bastate ai giudici.
Nonostante la Procura di Roma, a conclusione delle indagini, avesse infatti avanzato una richiesta di archiviazione del procedimento penale nei confronti di Delmastro, il gip aveva rigettato l’istanza e fissato l’avvio del processo. “La richiesta di archiviazione riconosce l’esistenza oggettiva della violazione del segreto amministrativo ed era fondata sull’assenza dell’elemento soggettivo del reato, determinata da errore su legge extrapenale”, aveva chiarito in una nota la Procura.
Secondo l’accusa, infatti, il sottosegretario avrebbe passato dei documenti “non accessibili per ragioni di ordine e sicurezza pubblica” al coinquilino Donzelli, il quale li avrebbe poi lette in aula.
Lo stesso sottosegretario, ascoltato, aveva ammesso: “Confermo che a domanda di un deputato sullo spessore criminale e la tentata liaison con la criminalità organizzata ho risposto.
Non ci sono captazioni, ci sono relazioni. E Donzelli mi ha fatto domande specifiche. Non sono atti secretati ma a divulgazione limitata”. Nulla da fare, il gip ha comunque ordinato di mandare alla sbarra il sottosegretario Delmastro. Nell’udienza di ieri, i giudici dell’Ottava sezione del Tribunale hanno infine sciolto la riserva, espressa nella prima udienza del dibattimento lo scorso 12 marzo, e deciso di accogliere le richieste di costituzione di parte civile dei quattro parlamentari dem.
Sono state ammesse, tra l’altro, le liste dei testimoni che sfileranno al processo. Tra questi, ci sono sia il ministro della Giustizia Nordio che il deputato Donzelli.
Torna alle notizie in home