Editoriale

Il nostro futuro è nell’atomo

di Adolfo Spezzaferro -


Oggi L’identità titola facendo il verso a un improvvido slogan degli anni Settanta: “Energia nucleare? No grazie”, che tanto ha rallentato la nostra corsa. Ora che l’energia scaturita dall’atomo è ancora più pulita e sicura di allora, l’Italia non può assolutamente perdere il treno che la porterà verso un futuro di liberazione dal giogo della dipendenza energetica. Per fortuna, l’Italia è tra i 32 Paesi firmatari che hanno sottoscritto la dichiarazione che di fatto punta a rilanciare lo sviluppo dell’energia nucleare nel mondo e in particolare in Europa. “Siamo determinati a fare tutto il possibile per adempiere a questo obiettivo attraverso il nostro impegno attivo e diretto, in particolare rafforzando la cooperazione con i Paesi che scelgono di sviluppare capacità nucleari civili al fine di ridurre le emissioni di gas serra in modo determinato a livello nazionale, incluso per abbandonare i combustibili fossili nei sistemi energetici, in modo equo, ordinato e giusto, accelerando le azioni in questo decennio critico, per raggiungere l’obiettivo di emissioni zero entro la metà del XXI secolo in linea con la scienza, come delineato nel Primo Bilancio Globale della 28° Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici”. Così recita la dichiarazione firmata alla fine del primo summit internazionale sul nucleare, ospitato a Bruxelles in collaborazione dalla International Atomic Energy Agency e dal Belgio lo scorso 21 marzo. Rilancio dell’energia atomica fortemente voluto anche dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Ebbene, in vece del ministro Pichetto Fratin, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha spiegato che “con la Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile istituita dal Ministro Pichetto Fratin, il governo ha avviato un percorso per valutare se sia opportuno riprendere l’utilizzo dell’energia nucleare in Italia, anche in ottica di raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2050 e per accrescere la sicurezza e la sostenibilità degli approvvigionamenti di energia. Vogliamo fare sintesi delle diverse iniziative nazionali, favorendo lo sviluppo di tecnologie a basso impatto ambientale, con elevati standard di sicurezza e sostenibilità e guardando soprattutto alle nuove tecnologie nucleari sostenibili. Ricordo che l’Italia, pur non disponendo di un programma nucleare operativo dal 1987, vanta eccellenze nel settore riconosciute a livello mondiale, sia a livello industriale che nel campo della ricerca scientifica”. Una ragione in più per lasciarsi alle spalle una volta per tutte – complici propaganda e poca dimestichezza con la questione – il tabù, oggi infondato e ridicolo, nei confronti dell’energia nucleare: la più pulita di tutte le fonti energetiche. Anche perché – lo ribadiamo – è una scelta obbligata per l’Italia, da decenni soggiogata dalla dipendenza energetica. Per fortuna, questo governo – e le simpatie politiche non c’entrano – crede fermamente nel rilancio dell’Italia grazie all’energia atomica. Certo, non è un percorso semplice né rapido: ma il nucleare di ultima generazione sarà la vera svolta per il Paese. Una svolta epocale, definitiva. Anche perché, visto che uno dei mantra più recitati di questa epoca è quello green, come possiamo non tenere conto del fatto che secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), l’uso dell’energia nucleare ha ridotto le emissioni di anidride carbonica di oltre 60 giga tonnellate negli ultimi 50 anni, pari a quasi due anni di emissioni globali.


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