Editoriale

Nardella, la Luiss e la solita sinistra

di Adolfo Spezzaferro -


Il “clima bruttissimo” in cui viviamo non è quello di cui parla il Pd in difesa del sindaco di Firenze Dario Nardella ma quello aizzato ad arte da certa stampa (la solita, in realtà) che non perde occasione per attaccare il governo e la maggioranza. Anzi, qua siamo oltre: la stampa antigovernativa si straccia le vesti perché la stampa di destra avrebbe fatto annullare un evento culturale in un ateneo. Stiamo parlando della presentazione del libro del sindaco dem di Firenze, “La città universale. Dai sindaci un futuro per l’Italia e l’Europa”, inizialmente previsto all’università Luiss di Roma per il 4 aprile. Secondo la narrazione sinistra tutto è cominciato con un pezzo di Libero in cui si sostiene che con la scusa della presentazione l’università romana avrebbe fatto campagna elettorale per Nardella, in vista delle elezioni europee. “Sono rimasto sbigottito perché avevamo concordato la presentazione del libro con personalità di varie posizioni politiche, come Gaetano Quagliariello e anche la professoressa Ginevra Cerrina Feroni. Nonostante questa attenzione, la Luiss ha preso questa decisione”, lamenta il sindaco di Firenze. “Pensavo che in Italia in un’università si potesse fare un confronto libero su un libro. Evidentemente c’è un clima pesante di discriminazione politica, frutto dell’atteggiamento che questo governo di destra ha verso chiunque la pensi diversamente”. Ancora, “c’è un direttore di un quotidiano nazionale come Molinari di altissimo profilo – spiega Nardella -, c’è un ex presidente della Commissione europea ed ex presidente del Consiglio come Prodi. Evidentemente alla stampa di destra queste cose danno fastidio. Io credo che sia una sconfitta per la cultura, per il mondo universitario che non si sente più libero di poter organizzare un semplicissimo dibattito su un libro”. A quel punto arriva la dovuta precisazione della Luiss: la presentazione del libro “non è stata annullata ma semplicemente rinviata a dopo le elezioni europee”. La decisione dell’ateneo privato romano è saggia per almeno due ragioni: disinnesca la polemica montata contro il presunto clima censorio che aleggia a causa di un governo non di sinistra; ribadisce la legittima autonomia e autorità della “libera università” nel modificare il calendario degli eventi. Anche perché con il direttore di Repubblica e il padre nobile del centrosinistra sarebbe stato difficile scongiurare il comizio antigovernativo. Inoltre, data la candidatura alle Europee di Nardella, in assenza di un evento simile con un autore di centrodestra programmato a stretto giro, la Luiss non avrebbe potuto garantire la sua dovuta e necessaria equidistanza.


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