Esteri

7 ottobre: un anno di sangue e veleni a Gaza

di Ernesto Ferrante -


Sono quasi 42mila persone le persone morte a Gaza in quasi un anno di guerra tra Israele e i miliziani palestinesi. I feriti circa 97mila.

Secondo fonti militari israeliane, l’esercito si sta preparando ad espandere le operazioni di terra nella Striscia di Gaza in coincidenza con l’anniversario del 7 ottobre. Le evacuazioni imposte a Nuseirat e Bureij, sarebbero il segnale dell’ampliamento degli attacchi, come hanno sottolineato i media nazionali.

In questi dodici mesi l’esercito israeliano ha distrutto 814 moschee, tre chiese e 19 cimiteri. Inoltre, 11 strutture amministrative ed educative sono state devastate.

La guerra rischia di espandersi all’intera regione. “Tutti i Paesi che sostengono il movimento di resistenza contro il regime sionista dovrebbero coordinare gli sforzi per porre fine alle aggressioni del regime”, ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, nell’incontro a Damasco con il presidente siriano Bashar Assad. Da parte sua, Assad ha lanciato un preciso avvertimento: “Il regime sionista non ha altra scelta che fermare il massacro di persone in Libano e a Gaza e rispettare i legittimi diritti delle persone. Il recente attacco missilistico di Teheran su Israele ha dato al regime una lezione sul fatto che l’asse della resistenza è in grado di compiere deterrenza verso il nemico e sventarne i complotti”.

L’Alto Commissario Onu per i rifugiati, Filippo Grandi, in un post su X, ha scritto che il Libano si trova ad affrontare una “crisi terribile”, con “centinaia di migliaia di persone indigenti o sfollate a causa degli attacchi aerei israeliani”.

“L’operazione Diluvio di Al-Aqsa ha riportato indietro di 70 l’entità sionista”, è quanto si legge, in lingua ebraica, sull’account della Guida suprema iraniana Ali Khamenei. L’ayatollah ha insignito con l’Ordine di Fath il comandante dell’aeronautica della Guardia rivoluzionaria per gli attacchi missilistici della Repubblica islamica contro Israele. Lo riporta il sito web dell’ayatollah.


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