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ESCLUSIVA/Buzzi: “Corrotto dalla sinistra, intanto Soumahoro è in Parlamento”

di Edoardo Sirignano -


“Sto pagando per essermi fatto corrompere da quella sinistra che prima mi ha utilizzato e oggi non mi vuole più sentire. Posso dire, però, che nelle mie cooperative il convento era ricco e i frati poveri, non come invece accade in quelle cooperative vicine a Soumahoro”. A dirlo Salvatore Buzzi, qualche giorno fa uscito dal carcere. E’ forse il nome più noto dell’inchiesta che sconvolse Roma, quella Terra di Mezzo che mise sotto i riflettori della magistratura il sistema delle cooperative e i suoi rapporti con la politica. E creò un terremoto nel sistema dell’accoglienza. Buzzi non parlava da anni e accetta di farlo con L’Identità.

Quali le sue condizioni di salute?

Sono un po’ ammaccato perché mi sono fatto undici mesi e sei giorni di ingiusta detenzione. Lo ha detto la Cassazione, aprendomi la strada a un’eventuale richiesta di risarcimento danni. Trovandomi in una comunità per curarmi dall’alcolismo dovuto alle varie depressioni, non potevo essere arrestato. La normativa non lo prevede. Sono, invece, stato mandato in carcere per un incidente di esecuzione. Sono dovuto arrivare fino in Cassazione per avere ragione. Questo vuol dire che la giustizia con me è stata a dir poco sopra le righe. Avevo diritto a una sospensiva che non mi è stata data, mentre a tutti gli altri diciannove imputati in quel famoso processo è stata concessa.

Qual è la sua giornata tipica?

Sono fuori da pochissimi giorni. Sono stato scarcerato il 6 settembre. Entro pochi giorni andrò in una comunità per curarmi dalle mie dipendenze. La giornata tipica di Buzzi è girare fra comunità, avvocati e salutare amici. È come se stessi vivendo un lungo permesso premio.

Nel libro di Baccolo ha deciso di raccontare la sua verità. Perché ha sentito quest’esigenza?

Ho detto per la prima volta la verità nel 2015, durante gli interrogatori. L’ho ridetta, poi, nel 2017, in occasione del processo. Le varie udienze possono essere ascoltate su Radio Radicale. È tutto registrato. L’ho ridetta nell’appello del 2021. Ho più volte provato a raccontare qualcosa di scomodo, tanto che quattro editori hanno rifiutato il libro di Baccolo. Abbiamo, poi, trovato per fortuna la Bussola che ci ha permesso di pubblicare quanto realmente successo. Il libro è uscito il 6, lo stesso giorno della mia inaspettata scarcerazione.

Buzzi, intanto, è conosciuto per essere l’uomo delle cooperative. Negli ultimi mesi abbiamo visto diversi scandali, come quello legato alla famiglia del deputato Soumahoro. Che idea si è fatto rispetto a tutto ciò?

Le mie cooperative erano amministrate benissimo, tanto è vero che non è stato trovato nessun reato fiscale, nessun omesso versamento di contributi, nessun mancato pagamento di stipendio. Hanno trovato soltanto tante corruzioni, che mi hanno addossato perché ho assunto delle persone su segnalazione dei politici.

Da dove arrivavano queste segnalazioni?

Tutte dalla sinistra. La mia casa madre era quella.

I signori, che a suo dire, prima la chiamavano per pagarle quotidianamente il caffè, adesso sono interessate alla sua salute?

Non mi ha chiamato nessuno di loro. Quando, invece, servivo il mio telefono squillava ogni secondo. Nella sconfitta, purtroppo, ognuno di noi resta sempre solo. Io, però, nemmeno cerco questi signori. Mi è dispiaciuto solo tanto che quelli del Pd non mi abbiano difeso dall’accusa di Mafia. Buzzi ha dato dei soldi, avrà corrotto qualcuno, ci può stare. Come fai, però, a non difendere chi è cresciuto insieme a te dall’accusa di criminalità organizzata? In questo modo avrebbero pure aiutato Pignatone a non fare una bruttissima figura.

Ciò non significa che Buzzi non vuole pagare per i reati commessi?

Io sono l’unico in Italia che ha preso dodici anni e dieci mesi per corruzione. Impossibile trovarne un altro. L’avvocato Amara, che ha corrotto magistrati, ha patteggiato a tre anni e mezzo.

Nonostante questo, però, ammette di aver sbagliato?

Assolutamente! Mi dispiace, però, che altri soggetti, che hanno sbagliato come me, non sono stati nemmeno inquisiti, ma archiviati. Questa è la giustizia in Italia.

Adesso è al governo il centrodestra. Nordio riuscirà a fare la tanto discussa riforma?

No! Vedo un governo, purtroppo, sempre più giustizialista. Mi stupisco di Nordio. Sono quaranta anni che scrive contro le cose che sta facendo. Oggi ha introdotto l’omicidio nautico. Tra poco introdurremo quello con le vacche, con i cani? Già c’è quello colposo, quello stradale. A cosa serve l’ennesima inutile novità? Siamo di fronte a un governo che si esprime sulla sicurezza solo con gli aumenti delle pene. La riforma della giustizia? Volevano eliminare l’abuso d’ufficio e il traffico di influenze, ma poi si sono spaventati con due o tre starnuti del Fatto Quotidiano. Non capisco dove si vuole andare. Nordio è stato un grande magistrato e lo ripeterei mille volte. Fa, però, delle cose che ha sempre criticato quando scriveva sul Messaggero.

In Italia, però, diversi sono coloro che si professano garantisti…

Quello vero lo fa solo Sansonetti. Tutti gli altri sono a senso unico, cioè se toccano l’amico sono garantisti, mentre se a essere colpito è il nemico non lo sono più. Lo abbiamo visto sul caso Soumahoro, pur non avendo niente da condividere con questo soggetto.

Ha conosciuto quelle cooperative?

Per fortuna non avevo niente a che dividere con quel mondo. Tra noi, allora, circolava un detto di Rino Formica, ex ministro socialista degli anni Ottanta: convento ricco e frati poveri, ovvero Buzzi. Lì, invece, accadeva l’esatto contrario: il convento era povero e i frati ricchi. Non a caso quando ci sono stati gli arresti relativi a Mafia Capitale la Cooperativa aveva un patrimonio da 30 milioni di euro, mentre io sono stato trovato con poche cose.

Buzzi, intanto, continua a pagare la sua pena, mentre altri girano tranquillamente?

La moglie di Soumahoro e soprattutto la suocera, artefice di quel disastro, è a piede libero.

Quando ha visto sui giornali tutte queste vicende, come Qatargate, cosa ha pensato?

Eva Kaili è una mia eroina. Accusata ingiustamente, si è difesa, ha fatto il carcere e non gli hanno fatto vedere la figlia. Il tutto mentre il figlio del magistrato che inquisiva faceva affari con la figlia di Arena, eurodeputata socialista, che non ha fatto nemmeno un giorno di carcere. Anche lì ci troviamo di fronte a qualcosa di anomalo. Hanno arrestato Kaili, Panzeri, però, guarda caso, non hanno toccato Arena.

Cosa è cambiato nella capitale rispetto a quello che era il mondo di Buzzi?

A mio parere, non è cambiato nulla. I problemi di Roma sono gli stessi e sempre gli stessi rimarranno. Con queste parole, ho detto tutto.

La vittoria del centrodestra alla Regione Lazio può segnare una svolta?

Spero che Rocca, che ho conosciuto personalmente, riesca a fare riforme utili. Stiamo parlando di una persona molto competente, essendo stato un manager del sociale. La Regione è un mostro di burocrazia, una macchina difficile da governare. Vediamo cosa riuscirà a fare questo presidente.

L’Italia, intanto, vuole sapere la verità sul mondo sommerso di Roma…

Anche io sono ancora curioso di sapere come finisce questo film. Ho ancora quattro anni e mezzo di pena da espiare. Non ho mai contestato la sentenza, anzi la rispetto. Sono curioso di capire se il libro scritto da Baccolo verrà pubblicizzato e soprattutto se la gente sarà curiosa di conoscere quanto è successo. Così si capirà uno bello spaccato dell’Italia…

Può anticipare qualcosa?

Eravamo in dieci imputati, in otto abbiamo confessato e ci hanno assolto tutti. Anche io! Questo vale più di mille dichiarazioni! Perché? È la domanda che dovrebbero porsi tutti quelli che oggi commentano questa storia.

 


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