Twitter, Musk inguaia Biden: “I dem sono il partito dell’odio: voterò repubblicano”
La notizia che quasi la metà dei 22,2 milioni di follower su Twitter del presidente americano Joe Biden sarebbero falsi scuote il mondo della politica Usa.
A far scoppiare il caos è stato Elon Musk che, nell’accingersi a comprare la piattaforma social, ha cercato di quantificare il numero totale di account bot. Le cifre presentate a riguardo dal colosso cinguettante, infatti, non collimerebbero con quelle stimate dal tycoon sudafricano: se Twitter parla del 5%, Musk conta almeno il 20% di account fake. E questo non solo pregiudica l’acquisizione del social da parte del Ceo di Tesla ma, in seguito all’audit di SparkToro sui follower di Sleepy Joe, scatena il caso politico. È ormai evidente che Twitter è la piattaforma social preferita da politici, giornalisti ed esperti di comunicazione. E tra i tanti, il social ha fatto la guerra proprio a Donald Trump, allora presidente Usa, che nel 2020 venne “silurato” (con tanto di ban a vita), dopo i fatti di Capitol Hill “a causa del rischio di ulteriore incitamento alla violenza”. Prima ancora, l’allora Potus venne sottoposto a fact checking, con una mossa inedita, direttamente da Twitter, che bollò un suo tweet relativo al pericolo brogli nel voto postale come fake news. E con un tempismo perfetto, in prossimità delle elezioni, la piattaforma annunciò una stretta sui contenuti falsi, mettendo in chiaro di non voler consentire l’uso del social media per “manipolare o interferire nelle elezioni o in altri processi civici”. Cosa che de facto è stata fatta ai danni dei repubblicani, impedendo a Trump utilizzare il suo strumento comunicativo preferito: con la sua cancellazione, l’account del miliardario americano ha perduto 88 milioni di follower e 16.000 tweet sono spariti.
L’operazione Musk, alla luce di questi fatti, sembra che più dell’acquisizione avesse come fine ultimo quello di smascherare l’ipocrisia dem e la parzialità della piattaforma che, nonostante la professata linea di intransigenza su fake news e manipolazione, non si è “accorta” della macroscopica incidenza di account bot tra i follower di Biden. D’altronde, che su Twitter si combatta una battaglia politica è apparso evidente dalle dichiarazioni della responsabile della comunicazione di Biden Nina Jankowicz, la quale ha chiesto che a “persone verificate e affidabili” come lei sia dato il potere non solo di fare fact cheking sui tweet di altre persone, ma addirittura di modificarli, rendendo il social “simile a Wikipedia”. La teoria che vorrebbe che dietro la paventata acquisizione di Twitter da parte del Ceo di Space X vi sia in effetti un’astuta manovra politica viene in parte confermata da un suo tweet di ieri sera: “In passato ho votato per i democratici, perché erano (soprattutto) il partito della gentilezza – scrive Musk -. Ma sono diventati il partito della divisione e dell’odio, quindi non posso più sostenerli e voterò repubblicano. Ora state a guardare come la loro campagna di diffamazione si scatenerà contro di me…”.
Torna alle notizie in home