Politica

Reddito di cittadinanza, Bassolino: “Andava cambiato prima. Il salario minimo da solo non basterà”

di Edoardo Sirignano -

ANTONIO BASSOLINO POLITICO


di EDOARDO SIRIGNANO

“I diritti sociali, per troppo tempo, non sono stati al centro dell’attenzione della politica e della stessa sinistra. Bene la battaglia di Schlein sul reddito di cittadinanza, ma una rondine non fa primavera”. A dirlo Antonio Bassolino, ex sindaco di Napoli e già ministro del Lavoro.

La Cgia di Mestre sostiene che il Sud cresce quattro volte più di Germania e Francia. È d’accordo?

Il titolo della ricerca è forzato. In realtà, come si evince nel testo, l’aumento nel Sud (+1%) è più contenuto rispetto ad altre parti del Paese (+1,1% nel Centro e 1,2% nel Nord). Quando si va all’esame delle singole Regioni, poi, si nota che la Lombardia è addirittura al +1,29%, mentre il Trentino Alto Adige al +1,23%.

Non possiamo parlare, quindi, di riscatto meridionale?

Assolutamente no! Il sistema degli aiuti nel dopo Covid e il settore delle costruzioni, soprattutto per i bonus, hanno attenuato la caduta nel Mezzogiorno, ma da qui a parlare di crescita ce ne vuole.

Non è che qualcuno, come sostiene sia il governatore Emiliano che lo scrittore Pino Aprile, voglia diffondere falsa informazione per sottrarre risorse a una parte dello stivale?

Il Pnrr per il Paese e soprattutto il Mezzogiorno può essere un’opportunità. Speriamo non sia l’ennesima occasione mancata. Bisognerà seguire bene cosa accadrà nei prossimi mesi.

Perché?

Faccio un esempio che riguarda la realtà napoletana. In queste settimane, da parte del governo, si è sottolineata la volontà di sospendere i finanziamenti previsti per le vele di Scampia e San Giovanni a Teduccio. Palazzo Chigi dice che per queste realtà importanti e delicate saranno trovate altre risorse. Non si sa, però, quali siano.

Nelle aree più deboli del Paese, a causa di un’inflazione senza precedenti, aumentano le cosiddette soglie di povertà. Ciò è dovuto anche all’eliminazione del reddito di cittadinanza?

Alle vecchie classiche povertà, che sono sempre state forti nel Mezzogiorno, a seguito del Covid, se ne sono aggiunte delle nuove. Basta andare a una mensa della Caritas per rendersene conto. Con la pandemia, poi, c’è stato un aumento del malessere psichico. Questa è stata ed è la realtà. È evidente, quindi, come il reddito di cittadinanza sia uno strumento di contrasto importante. Con questo non voglio dire che non ci siano stati errori.

A cosa si riferisce?

Il reddito di cittadinanza doveva essere modificato prima del governo Meloni. Occorreva distinguere in modo più appropriato la lotta alla povertà le con le politiche del lavoro. Con l’attuale governo, però, non si è fatto altro che peggiorare la situazione, cancellando una misura fondamentale e dando un colpo a tante famiglie in difficoltà. La coesione sociale non è altra cosa rispetto a sviluppo e ripresa. Un Paese cresce quando non lascia indietro nessuno. La politica, invece, ha scelto una strada diversa, togliendo a chi ne ha più bisogno. Questo paradosso occorre correggerlo subito, sia con l’iniziativa parlamentare che con la battaglia politica.

A parte qualche intervento in aula, si sarebbe aspettato una sinistra più battagliera su un tema così delicato?

La sinistra sulla questione sociale deve affermare la sua identità. Sul reddito di cittadinanza sta facendo una battaglia importante. Allo stesso tempo, però, non posso non dire che i diritti sociali, per troppo tempo, non sono stati al centro dell’attenzione della politica e della stessa sinistra.

La sinistra da dove deve cominciare la fase di rilancio?

Dal lavoro, in tutte le sue articolazioni. Questo, oggi, non comprende solo gli operai, ma i tanti precari e tutte quelle persone che svolgono un mestiere in condizioni inaccettabili, con salari e retribuzioni inaudite o meglio ancora ingiuste. Qui la sinistra deve trovare la ragione d’essere.

Il Pd di Schlein è presente su questi temi?

Sul salario minimo sta facendo una battaglia positiva e giusta. Quest’attenzione, però, dovrebbe essere portata su tanti altri temi sociali ed economici, sui quali il Pd e il centrosinistra devono attrezzarsi e condurre battaglie più incisive.
La segretaria, quindi, si è comportata nel modo migliore possibile?
È da poco che si misura con la realtà. La risalita, dopo sconfitte pesanti, è lunga e difficile.


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