25 aprile, a Roma e Milano scontri tra Brigata ebraica e attivisti pro-Palestina
Oggi in tutta Italia, da Nord a Sud, si è celebrato il 79esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo con cortei, iniziative e manifestazioni. A Roma, blindatissima a causa del clima di tensione legato al conflitto in Medioriente ( il piano di sicurezza ha coinvolto oltre seicento agenti delle forze dell’ordine), ci sono stati scontri in prossimità di Porta San Paolo, luogo simbolo della resistenza romana.
Qui, alle 8 di questa mattina, la Brigata ebraica ha deposto una corona di fiori alla presenza di esponenti importanti della comunità. Contemporaneamente, a pochi metri di distanza, studenti palestinesi insieme a movimenti, antagonisti e collettivi universitari si sono riuniti per un corteo “antifascista e antisionista”.
La situazione tra i due gruppi è degenerata velocemente con fischi, insulti, minacce e lancio di petardi. Le frasi di sostegno a Gaza scandite dai movimenti pro Palestina sono state accolte con dimostrazioni ostili da parte dei membri della Brigata ebraica che hanno addirittura lanciato barattoli verso i manifestanti e sassi contro i giornalisti presenti. La polizia è dovuta intervenire con diversi cordoni per mantenere separate le due fazioni cercando di contenere i facinorosi.
Anche a Milano attivisti pro-Palestina hanno contestato la Brigata Ebraica che sfilava in testa al corteo del 25 aprile urlando “vergogna assassini”. Il gruppo si è poi lamentato di non aver avuto la possibilità di parlare sul palco della manifestazione nazionale: “Noi non sottostiamo al Pd e ai sionisti: portiamo la Palestina in piazza Duomo”.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo aver partecipato alle celebrazioni per il 25 aprile all’Altare della Patria a Roma, si è poi recato in Toscana, a Civitella in Val di Chiana, un comune in provincia di Arezzo che il 29 giugno 1944 fu teatro di un tragico eccidio nazista, durante il quale furono uccisi 244 civili. Durante la visita, il capo dello Stato è stato accolto dal ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Sono venuto, oggi, qui a Civitella per fare memoria di tutte le vittime dei crimini di guerra, trucidate, in quel 1944, sul territorio nazionale e all’estero. Non c’è parte del suolo italiano, con la sola eccezione della Sardegna, che non abbia patito la violenza nazifascista contro i civili e non abbia pianto sulle spoglie dei propri concittadini brutalmente uccisi. La Regione che ci ospita, la Toscana, è tra quelle che hanno pagato il più alto tributo di sangue innocente, insieme all’Emilia Romagna e al Piemonte”, ha detto Mattarella nel corso del suo intervento.
“Il 25 aprile è per l’Italia una ricorrenza fondante: la festa della pace, della libertà ritrovata, e del ritorno nel novero delle nazioni democratiche”, ha sottolineato il presidente. “Quella pace e quella libertà, che – trovando radici nella resistenza di un popolo contro la barbarie nazifascista – hanno prodotto la Costituzione repubblicana, in cui tutti possono riconoscersi, e che rappresenta garanzia di democrazia e di giustizia, di saldo diniego di ogni forma o principio di autoritarismo o totalitarismo”.
Il presidente del Consiglio, dopo aver partecipato alla cerimonia tenutasi all’Altare della Patria insieme a Mattarella, il presidente del Senato Ignazio La Russa, quello della Camera Lorenzo Fontana e quello della Corte costituzionale Augusto Barbera, ha condiviso una foto dell’evento sui social media con un commento volto a evidenziare l’importanza del 25 aprile nella Storia e nella memoria collettiva del Paese e forse a mettere a tacere le polemiche degli ultimi giorni. “Nel giorno in cui l’Italia celebra la Liberazione, che con la fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia, ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari. Quelli di ieri, che hanno oppresso i popoli in Europa e nel mondo, e quelli di oggi, che siamo determinati a contrastare con impegno e coraggio. Continueremo a lavorare per difendere la democrazia e per un’Italia finalmente capace di unirsi sul valore della libertà. Viva la libertà!”.
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