14 arresti per ‘Ndrangheta a Milano
(FRAME )Dopo un drammatico inseguimento durato un paio di chilometri, un 23enne è stato catturato nel centro di Pesaro, in largo Aldo Moro, mentre tentava di allontanarsi dall'auto da lui condotta, una Ford Puma, che si era appena schiantata nei pressi di un bar, tamponata da una Volante della polizia. Il giovane, un marocchino proveniente dalla provincia di Treviso, è stato bloccato con un placcaggio in stile rugby, da un ragazzo che stava prendendo un aperitivo con gli amici. Poi è intervenuto anche un poliziotto. La Ford Puma era inseguita da una Volante della polizia, a sirene spiegate, che l'ha tamponata: feriti i due agenti a bordo, così come una ragazza che viaggiava sulla Ford. Il 23enne aveva tentato di fuggire con una valigia: dentro c'erano diversi chilogrammi di hascisc. Lui e la ragazza sono stati arrestati. L'inseguimento era cominciato a Fano, quando la Volante aveva cercato di bloccare la Ford Puma ANSA/Polizia +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++ NPK +++
Una vasta operazione anti ‘Ndrangheta partita alle prima luci dell’alba, che ha visto la collaborazione tra la Guardia di Finanza di Milano, la Polizia Locale del capoluogo lombardo e i Carabinieri del Comando Unità Forestali, ha portato alla notifica e alla relativa esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare in carcere, nell’ambito si un’indagine condotta con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma e della Rete Operativa dell’Europol. Le accuse alla base dell’ordinanza emessa dal Gip nei confronti degli indagati sono intestazione fittizia di attività commerciali, estorsione, truffa ai danni di agenzie di lavoro interinale e traffico di rifiuti. Secondo la procura milanese, si sarebbe in presenza di un sodalizio mafioso, capeggiato da una famiglia calabrese che aveva come punto di riferimento la potente cosca della ‘Ndrangheta Piromalli di Gioia Tauro, particolarmente attivo nella commissione di plurime attività illecite, tutte aggravate dal metodo mafioso. Le attività degli oltre 80 agenti in azione, hanno coinvolto le province di Milano, Monza-Brianza, Varese, Pavia, Modena e Mantova, e hanno visto anche numerose perquisizioni presso private abitazioni risultate nella disponibilità degli indagati ed esercizi commerciali.
In base a quanto emerso dall’inchiesta, per la realizzazione dei progetti criminali, il sodalizio poteva contare sulla collaborazione di diversi soggetti compiacenti, utilizzati come prestanome, ai quali veniva attribuita fittiziamente la titolarità di diversi esercizi commerciali in territorio lombardo e piemontese. In particolare, le attività illecite riguarderebbero il settore dei locali di intrattenimento presenti nelle più rinomate aree della movida milanese. Nel corso dell’operazione, infatti, sono state sequestrate 4 società di capitali titolari di altrettanti esercizi commerciali di somministrazione di cibi e bevande, in quanto di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dall’amministratore di fatto e dai compiacenti prestanome, in parte ubicati all’interno di una struttura di proprietà del Comune di Milano e oggetto di concessione ad un raggruppamento temporaneo di imprese che, a loro volta, avevano dato in locazione degli spazi commerciali alle suddette società destinatarie del provvedimento di sequestro.
Per quanto riguarda il business dello smaltimento rifiuti, il gruppo avrebbe utilizzato come discariche aree protette e capannoni industriali abbandonati. Inoltre le indagini hanno consentito di disvelare un efficiente meccanismo attuato dal gruppo criminale, mediante la stipula di contratti di somministrazione fittizi in assenza di effettive esigenze di impiego di forza-lavoro, per truffare numerose agenzie di lavoro interinale con la complicità dei lavoratori somministrati che, sistematicamente, retrocedevano gli stipendi ai sodali del suddetto gruppo criminale.
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